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La Silk Road Mountain Race è una gara a tappe di 1.800 chilometri attraverso le montagne e le valli dove un tempo transitava la Via delle Seta. Fondata nel 2018 da Nelson Trees, la Silk Road Mountain Race è il primo evento nel suo genere che si svolge in Asia centrale e presenta una serie unica di sfide per coloro che hanno il coraggio di partecipare. Gianluca nel 2019 è rimasto affascinato da questa gara e ha deciso di partecipare all’edizione del 2020! Poi è arrivato il Covid 19 e tutto si è fermato. Ma un mese fa agli organizzatori è stato dato via libera e allora eccoci a poco meno di tre settimane dalla partenza!
Gianluca non è nuovo a imprese del genere, anche se non era una gara, nel lontano 2008 con passione, esperienza ed entusiasmo portò a compimento il progetto Mongolia Tour con il suo amico Lenny Valentino Schiaretti, più di 4200 km in totale autosufficienza da Astana, capitale del Kazakhstan, alla capitale della Mongolia, Ulaanbaatar, attraversando parte della Russia meridionale.
A differenza del viaggio estremo del 2008, la Silk Road Mountain Race è una durissima gara di bikepacking senza supporto esterno, forse la più dura al mondo, che si svolge nelle remote valli del Kyrgyzstan e passi montuosi che arrivano a 3.800m. In questa gara l’orologio non si ferma mai e non ci sono premi.
Ricalca, in parte, il percorso dell’antica Via della Seta, quella percorsa dai carovanieri, nel territorio del Kirghizistan. Oggi quelle strade sono dimenticate e in rovina ed è proprio per questo che gli organizzatori hanno pensato di farci correre una ultra race. La gara, lunga 1800 km tutti su percorsi dissestati ha un incredibile dislivello complessivo di 30.000 metri da superare.
La Silk Road Mountain Race è brutale, davvero brutale. Dei 100 concorrenti internazionali che sono partiti per l’evento inaugurale nell’agosto 2018, solo un terzo di loro ha terminato. La gara parte da Talas e i ciclisti hanno tempo 14 giorni per terminare il percorso. Il premio alla fine è…semplicemente, finire.
Gianluca arriverà in Kyrgyzstan il 9 agosto per smaltire al meglio sia il jetlag che l’altitudine. Cosa ti aspetti da quest’avventura? «La prima edizione della Silk Road Mountain Race, nel 2018, mi aveva suscitato meraviglia e curiosità. Sono consapevole che sarà un’esperienza incredibile. La corsa metterà a dura prova muscoli, tendini, nervi e legamenti, il fisico e la mente; per non parlare della pelle con piaghe alle mani e sottosella. E la mente sarà il fattore determinante! L’obbiettivo sarà arrivare al traguardo!». Aggiungete poi gli effetti da privazione del sonno e capite come questa gara sia un’avventura di livello estremo, dove il successo va ben oltre il posto in classifica, qualunque esso sia. Su cosa ti sei concentrato nella preparazione e quali pensi siano le difficoltà che potresti incontrare? «Per la preparazione potevo fare di più ma conto sulla testa! Spero di fare meno errori possibili, l’importante sarà partire piano e dormire un numero di ore che mi permetta di recuperare almeno in parte le fatiche del giorno prima. La paura che ho è sui guasti meccanici e il materiale elettronico che possa abbandonarmi. La cosa importante è non rimanere senza batterie o energia per il Garmin, perchè significherebbe non riuscire a seguire la traccia del percorso e sarebbe davvero un gran problema». Che aspettative hai e qual’è la tua strategia di gara?
«Come ho già detto, il mio obiettivo principale è di finirla. È la mia prima vera esperienza del genere, ho scelto una delle gare più difficili, quindi non ho pretese, sarebbe già bellissimo arrivare in fondo».
Rimanete collegati, seguiremo l’avventura di Gianluca e pubblicheremo aggiornamenti e curiosità sia in queste ultime settimane che lo dividono dalla partenza che durante la gara alla pagina dedicata alla SILK ROAD MOUNTAIN RACE.